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House of trash – La Milano che sorprende

Nonostante le sue tante e contraddizioni, Milano, rappresenta da anni, un punto di riferimento per il mondo della moda e del design. Se da un lato il capoluogo lombardo non brilla per la salubrità dell’aria, dall’altro la scena milanese è da sempre attiva nel proporre nuovi modelli di vita sostenibile ed economia circolare. Il nostro Blog, oggi, vi racconta di un luogo molto particolare: la House of Trash di Milano.

Collaborazione e Sinergia

Un progetto multiculturale, è atterrato in zona Foro Bonaparte, a testimonianza di quanto sia necessaria una sinergia globale, nel cambiare rotta e ridurre gli sprechi. Nata dalla collaborazione fra Miniwiz, Pentatonic e Sartoria Comunicazione, House of Trash, è l’ideale sintesi fra un’installazione artistica, uno showroom e un laboratorio internazionale.
Lo spazio allestito è composto da mobili ed accessori ricavati dal reintegro di rifiuti post-consumo. Opere d’arte, mobili, stoviglie, tutto all’interno di House of Trash, è nato dalla spazzatura. Testimonianza di come sia possibile ricavare oggetti di classe e dal gusto moderno dagli scarti.

Miniwiz, da Taipei con sostenibilità

Deus ex machina del progetto House Of Trash, è l’azienda di Taipei fondata da Arthur Huang e Jarvis Liu, attivi dal 2005 e considerati da World Economic Forum, come veri e propri pionieri dell’economia circolare. Il duo di ingegneri, ha da sempre teorizzato nuovi modelli di applicazione degli scarti generati dall’industria di consumo. Nel 2007 creano Hymini, il primo generatore eolico portatile, ricavato da rifiuti elettronici.
Parlando di House of Trash, Arthur Huang, ha definito Milano, capitale del design mondiale, come la giusta cassa di risonanza per le nuove tecnologie circolari.

Un anno di Trash

A dodici mesi dalla sua apertura, House of Trash, rappresenta uno spazio aperto e a disposizione di tutte quelle aziende impegnate nel riciclo, nell’eco-consapevolezza e alla ricerca di soluzioni ed alternative green. Le stanze dello showroom milanese, hanno infatti ospitato le realizzazioni AirTool Soft di Pentatonic, le opere dell’architetto e designer Cesare Leonardi e la serie “We are all in This Together”, firmate dal graffitista Mode2.