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Smart working – la sostenibilità del lavoro da casa

Lo smart working, è la nuova frontiera del lavoro agile. Un modello che ha restituito ai lavoratori flessibilità, per migliorarne la produttività e ridurre i carichi di stress. Oltre ai noti vantaggi per la salute, il lavoro agile, ci sta mostrando un lato insospettabile. Nell’approfondimento di oggi parliamo dei vantaggi in tema di sostenibilità dello smart working.

Cosa intendiamo per Smart Working?

Lo smart working può essere considerato come quella pratica adottata da alcune aziende, di permettere ai propri dipendenti di potersi autogestire, scegliendo orari e luoghi, dai quale svolgere le attività lavorative. Questo nuovo approccio, è stato studiato per ridurre quei carichi di stress che gravano sui lavoratori, migliorandone il rendimento. La filosofia alla base dello smart working, prevede la riorganizzazione del tempo, riducendo gli spostamenti e rappresentare la fuga da una routine collaudata.

Vantaggi per le aziende

Statistiche alla mano, i vantaggi dello smart working, sono indubbi, sia per le aziende che per i lavoratori. Il pendolare, non è più costretto ad interminabili sessioni nel traffico, portatrici di stress e tensione nervosa, ma ha la possibilità di organizzare il tempo secondo le sue esigenze. Il modello testimonia come la soddisfazione dei lavoratori, porti ad un incremento della produttività ed un conseguente abbattimento di costi per le aziende.

… e per l’ambiente

Il recente studio Addedd Value of Flexible Working (Link), dimostra anche come l’adozione su larga scala dello smart working, gioverebbe e non poco in termini di sostenibilità, con il taglio dei viaggi per raggiungere i posti di lavoro. Secondo Development Economics, società che ha eseguito la ricerca, l’impiego globale del modello, porterebbe entro il 2030 ad un riduzione delle emissioni di co2 pari a 214 milioni di tonnellate, più o meno la quantità di anidride carbonica che filtrerebbero circa 5,5 miliardi di alberi.

La Situazione in Italia

Rispetto ad altri paesi della comunità Europea, In Italia, lo smart working non ha ancora pienamente attecchito. Complice una cultura di controllo del dipendente, si registrano solo 480mila smart workers e solo l’8% delle PMI, ha adottato un protocollo strutturato.
Di altro avviso, invece, le grandi aziende, che per il 56% dei casi, stanno sposando la politica del lavoro agile, strutturando progetti mirati.